Pignoramento
Immobiliare
Quando il Giudice da
autorizzazione un pignoramento immobiliare vuol dire che precedentemente è
stato emesso un “decreto ingiuntivo”, la
banca o un creditore deposita un estratto conto o una fattura come titolo del
proprio credito, ma attenzione! Da solo non rappresenta la prova di
un’esistenza del credito, il più delle volte le somme iscritte sono errate. Per
tanto si fornisce la facoltà al debitore di avere 40 giorni di tempo per
opporsi a tale richiesta e rideterminare il debito. La prima cosa da fare è
verificare che gli importi siano effettivamente dovuti, questo non è compito
del giudice. Per tanto se hai ricevuto un decreto ingiuntivo rivolgiti a noi
rapidamente per pianificare l’opposizione.
Se non è stata impugnata alcuna procedura e l’immobile è arrivato in asta? Ecco come evitare l’asta!
Quando una casa è soggetta
a pignoramento immobiliare, si va incontro ai seguenti rischi:
- la perdita di gran parte del valore
della casa
- la casa diventa invendibile sul
mercato a causa dei rischi che comporta per il potenziale acquirente
- la casa, una volta venduta
forzatamente all’asta, è praticamente perduta e con essa tutti i soldi
investiti precedentemente.
Quando una casa finisce
all’asta e viene venduta, il ricavato della vendita viene distribuito ai
creditori e, solo raramente, viene liquidato anche colui che ha subito la
procedura del pignoramento esecutivo. Nella maggior parte dei
casi infatti, il ricavato della vendita non riesce a saldare tutti i debiti,
lasciando il pignorato in una situazione ancor più complessa: ancora debitore e
senza casa. Il Pignoramento è una
pratica molto complessa se non la si conosce. Pertanto è necessaria una
preparazione specifica per affrontarlo e risolverlo.
Come funziona l’Asta
Giudiziaria
L’asta giudiziaria è
un’attività processuale attraverso la quale, a seguito di un esecuzione
immobiliare o di un fallimento, un giudice dispone la Vendita Forzata, di uno o
più beni del soggetto indebitato, con lo scopo di ottenere la liquidità
necessaria per cercare di soddisfare i creditori. Di solito l’immobile viene
pignorato a causa del mancato pagamento delle rate del mutuo, delle rate del
condominio o dell’erario, e quando arriva all’asta è un vero e proprio dramma.
Cosa succede davvero?
Attraverso la Vendita
Forzata l’immobile finisce nelle mani dell’autorità giudiziaria che stabilisce
l’ordinanza di vendita. Un tecnico professionista viene incaricato della
valutazione dell’immobile, mentre un legale, appositamente designato, si occupa
della stima dei debiti. Solo in seguito a queste
due valutazioni viene pubblicata una perizia anche online con l’avviso di
vendita all’asta.
Ai sensi del nuovo
Recovery Plan si cerca di introdurre procedure di semplificazione
nell’espropriazione presso terzi. Questo significa che “il giudice potrà
provvedere alla sostituzione del debitore nella custodia dell’immobile
nominando il custode giudiziario entro quindici giorni dal deposito della
documentazione catastale”. Questo significa che, se dovesse passare questa
proposta, in 15 giorni il proprietario dell’immobile e tutto il suo nucleo
famigliare verrà messo alla porta… fuori casa! Cosi procederà poi alla
vendita al miglior offerente che si aggiudicherà la casa, con il grosso rischio
di una pesante svalutazione. Ricordiamo, infatti, che, una volta la casa
all’asta, non è garantito l’intero valore dell’immobile ma, in linea teorica,
potrebbe presentarsi un solo acquirente e offrire una cifra inferiore al suo
valore reale.
Ti spiego perché
Facendo un esempio
pratico: alla banca devi ancora 100.000 euro per un immobile pagato 150 mila euro.
La banca procede con il pignoramento è aggiunge le spese a quei 100 mila euro
che diventano 140.000 euro. Attualmente il prezzo degli immobili si è abbassato
quindi, a seguito della perizia del Tribunale l’immobile oggi vale 130.000
euro, verrà messo all’asta al valore di 130.000 detratto il 15% per l’acquisto
in asta. Quindi al primo tentativo
di vendita il prezzo sarà € 110.500,00 Solitamente la prima asta
va deserta e per questo motivo è stata fatta una legge per cui è possibile
offrire sin da subito un’offerta al ribasso rispetto al prezzo di vendita del
25% rispetto alla base d’asta, si chiamata offerta minima. Per tanto al primo
tentativo di vendita potrebbe presentarsi un offerente che può acquisire
l’immobile al prezzo di € 110.500,00 – 25% = € 82.835,00.
Già notiamo quindi un
deprezzamento importante. Se non dovesse essere
venduta in prima battuta, la seconda asta subirà un deprezzamento del 15% oltre
alla possibilità di un’offerta minima in ribasso di un ulteriore 25%. Per tanto
si decurterà un ulteriore 40%. Quindi 110.500 – 15%
- 25% alla seconda vendita l’immobile
potrà essere acquistato a € 70.000,00 Il risultato è un ribasso
del 45%! Se il debito originario
richiesto dalla banca è di 1400.000 euro cosa succede? Non solo il debitore perde
la casa ma continua ad essere debitore di 60.000 euro, ovvero i 140.000 mila
euro iniziali meno i 70.000 della vendita dell’immobile.
E come potrà saldare il
restante debito?
Il rischio è di entrare in un circolo da cui è quasi
impossibile uscire:
- Non riuscirà ad avere più alcun finanziamento
- Avrà difficoltà a trovare una nuova
abitazione (chi vorrebbe un debitore come inquilino?)
- La banca continuerà a fare
pignoramenti su stipendi, conti correnti personali e del nucleo famigliare.
Qual è la soluzione?
Da anni mi occupo della gestione di pignoramento immobiliare con grande successo e soddisfazione da parte dei clienti che si sono affidati alla mia esperienza.
In qualità di esperto in diritto Immobiliare e bancario opero per la chiusura definitiva della procedura legale, liberando definitivamente il pignorato dalle posizioni debitorie. Oltre alla completa risoluzione del problema e, laddove fosse possibile, reperire la liquidità di cui hai bisogno per ricominciare.
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